L’EUIPO si è recentemente pronunciata sulla proteggibilità del celebre furgoncino Volkswagen “Bulli” come marchio tridimensionale.
In particolare, il 2 maggio 2017, Volkswagen depositava la domanda di registrazione del seguente marchio tridimensionale n. 016675721.
L’EUIPO, con decisione del 30 ottobre 2020 ha respinto la domanda di registrazione, ritenendo che la forma del Bulli fosse priva di carattere distintivo.
Volkswagen, quindi, presentava ricorso alla Prima Commissione di Ricorso, che con decisione del 29 novembre 2021 (R 2421/2020-1) annullava la precedente pronuncia dell’EUIPO.
In tale decisione, la Prima Commissione di Ricorso ha quindi ricordato che, in tema di valutazione del carattere distintivo di un marchio tridimensionale:
- i criteri di valutazione da applicare ai marchi di forma non sono diversi né più restrittivi di quelli validi per gli altri tipi di marchio;
- quanto più la forma per il quale è richiesta la registrazione assomiglia alla forma che più probabilmente sarà assunta dal prodotto per cui la registrazione è richiesta, tanto è più probabile che la forma sia priva di carattere distintivo;
- laddove un marchio di forma sia costituito dalla forma del prodotto per cui è chiesta la registrazione, solo un marchio costituito da una forma che si discosta in modo significativo dalla norma o dagli usi del settore, e svolge quindi la sua funzione essenziale di indicazione d’origine, non risulta privo del carattere distintivo necessario ai fini della registrazione.
Nel caso in esame la forma a V presente nella parte frontale del furgoncino, che ricorda anche la testa di un insetto, risulta posizionata dove il pubblico si aspetterebbe normalmente di trovare una griglia del radiatore. Pertanto tale forma, percepita come una caratteristica distintiva del Bulli, permetterebbe di distinguere tra i modelli dei diversi produttori sul mercato, anche senza l’aggiunta del logo VW. Inoltre, anche gli altri tratti caratteristici come la forma tondeggiante del furgoncino, la divisione in due del parabrezza ed i fari rotondi sono del tutto insoliti sul mercato automobilistico, tanto che il pubblico di riferimento risulterebbe perfettamente in grado di riconoscere un’indicazione di origine nella forma del veicolo.
Infine, la forma del Bulli non era comune per i furgoni presenti sul mercato, non solo al momento del deposito, ma anche negli anni ’50 quando il Bulli fu immesso per la prima volta sul mercato.
La Commissione ha quindi rinviato la domanda di registrazione di Volkswagen alla Divisione d’esame, per il proseguimento della procedura di registrazione.