Epic Games contro Apple: non c’è monopolio ma è vietato proibire pagamenti fuori dallo Store
La giudice distrettuale degli Stati Uniti, lo scorso venerdì 10 settembre 2021, si esprimeva in ordine alla vicenda che da più di un anno coinvolge Apple ed Epic Games, la società creatrice di Fortnite.
In particolare, la controversia aveva inizio nell’agosto 2020, quando Epic Games, allo scopo di aggirare le commissioni imposte da Apple per i pagamenti in-app attraverso il suo App Store, permetteva ai suoi utenti di acquistare i V-bucks (i soldi virtuali di Fortnite) a un prezzo scontato, attraverso un pagamento diretto. In tale modo, evitava di applicare il 30 per cento di commissioni imposto dagli Store.
Apple rispondeva a tale iniziativa bloccando l’app di Fortnite sui propri dispositivi.
Epic Games intraprendeva pertanto una causa contro Apple accusandola di essere monopolista nella vendita di app e negli acquisti in-app tramite l’App Store.
Dopo più di un anno, la giudice Yvonne Gonzalez-Rogers emetteva un’ingiunzione permanente, che diverrà efficace decorsi 90 giorni dalla pronuncia, dunque il 9 dicembre, salvo che Apple non presenti ricorso.
Nella propria decisione, la giudice stabiliva che la condotta di Apple in tale vicenda sarebbe stata “anticoncorrenziale”: Apple non può bloccare gli sviluppatori dall’inviare gli utenti fuori dall’App Store per effettuare pagamenti relativi alle app.
Nonostante ciò, la vittoria del produttore di videogiochi sarebbe soltanto parziale, atteso che la decisione si pone a favore della società di Cupertino per quanto riguarda nove dei dieci punti di conflitto.
Tra questi, vi sono quelli relativi al presunto monopolio e alla violazione delle clausole contrattuali (“The Court does not find that Apple is an antitrust monopolist in the submarket for mobile gaming transactions”. “However, it does find that Apple’s conduct in enforcing anti-steering restrictions is anticompetitive”).
In concreto, pertanto, la Corte ha ritenuto che Apple non fosse monopolista e che fosse suo diritto bloccare “Fortnite”, in ragione della violazione delle clausole contrattuali poste in essere da Epic Games. Quest’ultima dovrà risarcire ad Apple una somma pari al 30 per cento delle entrate che la società avrebbe raccolto dagli utenti nell’app Fortnite di iOS, attraverso pagamenti diretti, dall’agosto 2020 ad oggi.
La Svizzera aderisce all’Atto di Ginevra per la protezione delle indicazioni geografiche
La Svizzera ha aderito all’Atto di Ginevra dell’Accordo di Lisbona della WIPO depositando lo strumento di adesione presso il direttore generale dell’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale. L’Atto di Ginevra dell’Accordo di Lisbona entrerà quindi in vigore, per quanto riguarda la Svizzera, dal 1° dicembre 2021.
Questa adesione consentirà alla Svizzera di proteggere sia le sue denominazioni di origine sia le indicazioni geografiche, come gli emblematici “Swiss watches”, “Etivaz” o “Tête de Moine” per i prodotti caseari.
In particolare, il Trattato in esame offre ai titolari di prodotti di qualità legati all’origine un accesso più rapido ed economico alla protezione internazionale delle denominazioni distintive dei loro prodotti, sviluppando ulteriormente il quadro giuridico del “Sistema di Lisbona”, che aiuta a promuovere molti prodotti commercializzati a livello globale. Attraverso un’unica domanda sarà infatti possibile proteggere le denominazioni distintive in più giurisdizioni, usufruendo di un iter agevolato.
Il team di Intellectual Property di SGP è a vostra disposizione per ogni chiarimento.