La guerra russo-ucraina ha inevitabilmente determinato delle conseguenze ulteriori rispetto al conflitto bellico. I Paesi occidentali hanno tentato di raffreddare le pretese del Paese aggressore tramite sanzioni economiche, a cui la Russia ha a sua volta risposto.

Le conseguenze del conflitto sulla proprietà intellettuale

In tema di proprietà intellettuale, ha preoccupato il recente decreto n. 299/2022 del Governo della Federazione Russa. Tale provvedimento, infatti, permetterebbe un libero sfruttamento nel territorio russo delle invenzioni, dei modelli di utilità e dei disegni industriali i cui titolari appartengono ai c.d. “Stati e territori stranieri che hanno commesso atti ostili contro la Federazione russa” (individuati con il decreto 430-r/2022).

Tuttavia, a ragion del vero, è ormai da tempo che la Russia ha un rapporto poco tutelativo delle privative industriali all’interno del suo territorio. In particolare, aveva già suscitato perplessità la modifica dell’art. 1360 del codice civile russo ad opera della legge federale n. 107-FZ del 30 aprile 2021, secondo cui:

1. Il governo della Federazione Russa ha il diritto, in casi di assoluta necessità legati alla garanzia della difesa e della sicurezza dello Stato, alla protezione della vita e della salute dei cittadini, di deliberare sull’utilizzo di un’invenzione, di un modello di utilità o di un disegno industriale senza il consenso del titolare del brevetto, notificandoglielo il più presto possibile e pagandogli un compenso commisurato.

2. La metodologia per determinare l’importo della compensazione e la procedura per il suo pagamento è approvata dal governo della Federazione Russa“.

In attuazione di quanto previsto al secondo comma, il Governo Russo ha emanato il decreto n. 1767/2021. Il §2 del suo allegato prevede un risarcimento fissato allo 0,5% dei proventi effettivi di chi ha esercitato il diritto di utilizzare un’invenzione, un modello di utilità o un disegno industriale ex art. 1360 del ridetto codice.

Il decreto n. 299/2022

Il recente decreto n. 299/2022 ha aggiunto al ridetto §2 del decreto n. 1767/2021 la previsione per cui:

Per quanto riguarda i titolari di brevetti associati all’estero che commettono azioni ostili contro persone giuridiche e persone fisiche russe (anche se tali titolari di brevetti hanno la cittadinanza di questi stati, il loro luogo di registrazione, il luogo delle loro attività commerciali primarie o il luogo del loro profitto principale dalle loro attività sono questi stati), l’importo del risarcimento è pari allo 0 per cento dei proventi effettivi di chi ha esercitato il diritto di utilizzare un’invenzione, un modello di utilità o un disegno industriale senza il consenso del titolare del brevetto, dalla produzione e vendita di beni, dall’esecuzione di lavori e prestazioni di servizi per la produzione, l’esecuzione e la prestazione di cui si fa uso della relativa invenzione, modello di utilità o disegno industriale”.

L’ultimo intervento normativo russo ha quindi modificato solo il regolamento attuativo dell’art. 1360, co. 2 del codice civile. A fronte di ciò, pur nella drammaticità normativa della previsione, sembrerebbe fatto salvo il diritto del titolare del brevetto a vedersi quantomeno avvisato dello sfruttamento del suo trovato. Tuttavia, che ciò si verifichi realmente ad oggi non è dato sapere.

Brevi considerazioni finali

Concludendo, il nuovo decreto ha evidentemente minato le fondamenta della normativa brevettuale, permettendo alla Russia di acquisire un vantaggio sul breve periodo. Vero è, tuttavia, che la disciplina brevettuale non guarda mai al presente, ma solo al futuro. Se l’attuale disposizione russa dovesse mantenersi, sarà fisiologica una drastica riduzione di investimenti esteri nel Paese con le relative conseguenze economiche: un Paese che non tutela la proprietà intellettuale non stimola l’innovazione e, conseguentemente, si ferma.

Inoltre, anche qualora il Governo Russo si determinasse per l’abrogazione del decreto n. 299/2022, ci vorranno comunque anni perchè la Russia riesca a recuperare una credibilità internazionale circa una seria ed effettiva tutela dei diritti IP.